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STORIE  DI FANTASMI : incontri accaduti veramente.

1°.

 

Una sera in una famiglia, un uomo, che aveva sete, dopo una lunga giornata di lavoro nei campi e quindi molto stanco, per farlo riposare, la moglie disse alla loro figlia di 8 anni di andare a prendere dell'acqua con il secchio alla fontana che si trovava lì vicino.

La bambina dopo qualche tentennamento per paura del buio spinta dalla madre uscì e si diresse alla fontana. 

Era una bella sera stellata e mentre il secchio si riempiva la bambina si guardò in giro spensierata.

Ad un certo punto, considerando che negli anni '40, attorno al paese non c'erano alberi ma solo tanti prati usati per far fieno, scorse uno strano movimento in lontananza.

Vide fluttuare nel buio tre candele accese. Una dietro l'altra, in fila, posizionate in ordine crescente. Tutte procedevano in direzione del cimitero.

la bambina sgranò gli occhi e sentendo salire la paura prese il secchio e si mise a correre verso casa a perdifiato, senza badare ormai al secchio se fosse pieno o vuoto.

Aprì la porta di casa, bianca come un cencio e tremante. La madre vedendola ed intuendo qualcosa di strano la fece sedere e raccontare l'accaduto. Alla fine le disse di recitare un "Eterno riposo" per ciascuna delle candele che aveva visto, perchè così avrebbe permesso alle loro anime di riposare in pace.

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2°.

 

Una volta a Platischis a piedi, si partiva da casa molto presto per andare nei prati più lontani a lavorare il fieno per poi avere cibo di scorta per gli animali in inverno.

Un giorno una bambina venne mandata all'ora di pranzo dalla mamma a portare un cesto contenete cibo al padre ed al fratello.

C'era un bel pezzo di strada da fare e percorrendo un sentiero, cercando di fare il più in fretta possibile, ad un certo punto al suo fianco destro sentì il rumore prodotto dal trotto di un cavallo.

La bambina si sentì gelare ma resistette per non far cadere tutto il contenuto del cesto a terra. Fece finta di nulla e proseguì accelerando più che poteva. 

Ma questo cavallo invisibile continuava a rimanere al suo fianco. Lei cercava di aumentare il passo ma lui era sempre lì al suo fianco.

Le parve durare una eternità quella camminata e quando arrivò dal padre impallidita e stremata gli raccontò tutto.

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Un giorno alle sette e mezza di sera in autunno, quando ormai a quella ora è sempre tutto buio, una donna si diresse verso borgo di sotto percorrendo la strada principale del paese. All'altezza della ex latteria, vide un uomo camminare davanti a sè e lei si chiese chi potesse essere. L'abbigliamento, una lunga veste nera ed il cappello, usati molto dai preti di un tempo, la fece presupporre che fosse Don Luigi: " Ma guarda è Don Luigi... dove va a quest'ora di sera da quelle parti...Ah... forse scende a trovare la famiglia bisognosa in fondo."

Allora lei pensò di accelerare il passo per raggiungerlo e proseguire con lui  un tratto di strada.

Non riusciva a raggiungerlo e si disse: "ma guarda che strano... io vado più veloce e non riesco a raggiungerlo...eppure è lì davanti a me, sono pochi metri... anche se lo chiamo non mi sente...".

Ad un certo punto... lei sempre dietro vide che oltrepassato - quello che noi tutti ora conosciamo come l'attuale osteria- si diresse alla fontana sulla sinistra.

lei arrivò in quello stesso punto subito dopo e si domandò che cosa andasse a

o sentì salirle un brivido di paura, gelarsi il sangue. Si girò alla svelta e veloce come un fulmine entrò in casa sua. Dopo qualche minuto, ripreso il fiato, raccontò tutto al figlio.

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Un giorno alle quattro del mattino, completamente al buio e solo la luna ad illuminare il paese, un uomo, si incamminò lungo un sentiero per andare a prendere la corriera che partiva da Tarcento. Attorno al paese c'erano solo prati e qua e là c'erano dei piccoli cespugli di noccioli ed altri arbusti. 

Camminando sentì qualcuno lamentarsi di dolore e vedendo ben poco in lontananza, si avvicinò ad un cespuglio seguendo il suono del lamento. Non vedendo nessuno ad alta voce disse: " Chi sei? Hai bisogno di aiuto, dimmi dove sei che vengo da te."

Allora non ottenendo risposta continuò ad ascoltare e a spostarsi in base alla direzione del rumore.

Continuò così per qualche minuto finchè all'uomo non sorse un dubbio e rabbrividendo leggermente si convinse che c'era qualche cosa di strano e per non perdere la corriera riprese il sentiero che aveva lasciato e si incammino a passo spedito verso Tarcento. Quando ritornò in paese seppe che anche altri fecero lo strano incontro.

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Una sera in una casa, seduto al tavolo in cucina un bambino stava facendo i compiti di scuola a lume di candela, mentre i genitori erano già andati a dormire. Nell'anno 1947 la corrente elettrica non c'era a Platischis e di conseguenza nemmeno l'elettricità. Un anziano del paese vicino di casa, bussò alla porta per parlare con il padre del bambino ed entrò. Mentre il bambino gli diceva che il padre era a dormire: entrambi sentirono un rumore fortissimo. Lungo il muro, vicino all'unica finestra presente sentirono un rumore fortissimo. Il suono richiamava quello dello scroscio fortissimo di una cascata con moltissima acqua. L'anziano ed il bambino rabbrividirono che il primo se la diede a gambe verso casa, mentre il bambino dopo un attimo di spavento continuò per poco i compiti e poi andò a dormire. 

 

Tanti anni fa marito e moglie dopo una dura giornata di lavoro come tutte le sere andarono a dormire. Una volta a letto sentirono un rumore di "coš"(gerla).

Le gerle  di legno, avevano le bretelle per portarle appoggiate sulla schiena anche esse fatte di legno.Portandole quindi scricchiolavano. 

A quell'ora di sera sembrava strano sentire qualcuno andare in giro.

Incuriositi si avvicinarono alla finestra e guardarono fuori.

La casa si trovava proprio sulla strada principale del paese per cui era facile vedere chi passava.

Notarono una donna e un uomo che avanzavano nella loro direzione. Quando essi giunsero all'altezza della casa si fermarono. Volsero lo sguardo verso l'alto e incrociarono lo sguardo della coppia nella casa.

I due riconobbero i passanti e impallidirono all'istante. Perchè sapevano benissimo che loro erano due defunti. Tremanti e spaventati si infilarono di corsa nel letto e non si alzarono mai più per nessun rumore notturno da quel giorno in poi.

 

Era quasi notte quando un giorno un soldato in licenza ritornando a casa a Platischis per il sentiero, sul Prihod incontrò un uomo che conosceva.

Questi gli disse di andare a casa sua e di dire ai famigliari di non pregare più per lui perchè ormai era condannato. Il soldato non capiva e gli chiese cosa intendesse dire e perchè non andasse lui stesso a dire questo.

Al chè il soldato salutò l'uomo e invece di andare dritto alla casa andò dal sacerdote. Il sacerdote gli aprì e il soldato gli riferì ciò che gli aveva detto l'uomo. A questo punto il prete gli disse: "ma non lo sapete cosa è successo? L'uomo che voi avete incontrato è morto alcuni giorni fa...". A sentire queste parole al povero soldato gli vennero i brividi e disse che non sarebbe andato in quella casa a dire niente. Il parroco gli disse che doveva. Solo lui avrebbe potuto riferire il messaggio perchè a lui era stato consegnato. A questo punto il soldato impaurito andò e riferì il messaggio.